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giovedì 22 marzo 2012

Fatica



Mi sembra di vivere in un mondo in cui tutti fanno una fatica immensa a fare tutto.
E' un vivere al risparmio. Tutto quanto richiede un minimo sforzo viene allontanato. Si vivono le proprie giornate all'insegna del quieto vivere. Non incontro entusiasmo nelle vite di molte persone che incontro... solo fatica, una maledetta fatica di vivere...
Si aspetta l'occasione giusta per evadere e non ci si accorge che così il tempo ci sfugge dalle mani.
Assisto a molte riunioni in cui i presenti vorrebbero essere altrove, così finiscono per non essere da nessuna parte. Fanno male quello che stanno facendo ma farebbero benissimo quello che in realtà sanno di non poter fare, almeno sull'istante.
Spero di mantenere il giusto entusiasmo del vivere e di sapermi dare i giusti stimoli affinché non manchi mai nella mia vita.
Parlando della festa patronale uno dei responsabili fa le spallucce dicendo di non saper nulla. Ma chi dovrebbe saperlo? Che rispetto c'è per le persone che appartengono alla sua parrocchia? Accennando ad una paraliturgia da svolgere il Giovedì Santo si dice:" Chi potremmo usare quest'anno?". (Ma l'affermazione viene fatta in modo 'sciapo', banale...). Se queste sono le persone che dovrebbero guidare una comunità mi sento molto poco rappresentato.
Non riesco a cogliere un barlume di vita in questa organizzazione da direttorio pastorale in cui la forma ha preso il posto della sostanza e in cui la genericità ha preso il posto della fede.

martedì 20 marzo 2012

Insegnare...cui prodest?

Il difficile "mestiere" dell'insegnare.


 
Difficile oggi insegnare qualcosa a qualcuno. Anche se sai che il tuo compito è quello, anche se le provi tutte... Oggi poche persone sono disposte a "imparare", perché imparare significa riconoscere in sé un difetto, forse perché significa manifestare apertamente il proprio limite, forse perché non va più di moda.
Di fronte a tale chiusura è facile replicare chiudendo a tua volta la porta: ecco l'errore più grande, occorre sempre tenere aperto il canale che porta al cuore dell'altro, occorre mostrargli che ti interessa, ti sta a cuore, spendi tempo per lui. Quando lasci che tutto accada quasi come ineluttabile è allora che esci sconfitto dalla tua "missione". Sono stanco di sentire recriminazioni sul tale che non fa quello che deve, sullo stato che continua a chiudere la borsa. E' giunto il tempo di dedicarsi alla vera educazione, senza pretendere di essere beatificati per ciò che siamo chiamati ad essere, anche se indegnamente: siamo delle guide sicure verso il mare della vita, non dobbiamo perdere le nostre certezze, non ci resta che concentrarci davvero sul perché delle nostre crisi, e investire tutte le nostre forze in questo arduo mestiere di fare capire che cosa è la vita...